Come riconoscere se soffro di insonnia e poter finalmente dormire? Una bella domanda, cerchiamo di capire insieme la risposta.
L’insonnia, letteralmente, sta a significare la mancanza di sogni. Nel linguaggio comune è una patologia, molto spesso sottovalutata, riguardo la qualità e la quantità del sonno che condiziona la nostra vita.
Alcuni potrebbero anche essere semplici disturbi del sonno e non una vera e propria forma di disturbo. Ma quindi come possiamo riconoscere l’insonnia e riuscire a dormire? Un buon riposo è fondamentale per la nostra vita di tutti i giorni, qualsiasi sia l’impegno che dobbiamo affrontare, anche semplicemente una giornata dei solo relax.
Per riuscire ad affrontare ogni momento della tua vita con la giusta carica ed energia, il sonno è la risposta che cerchi.

Si manifesta con, ovviamente, una difficoltà ad addormentarsi. Ma non solo. Anche risvegli continui e stanchezza per tutto l’arco della giornata. L’insonnia raramente è una patologia legata solo al sonno, spesso è la conseguenza di avvenimenti che hanno un forte significato ed impatto sulla sfera affettiva della tua vita. Oppure anche un grande stress o cattive abitudini riguardo all’alimentazione.
Ma può essere anche legata ad una scarsa, o eccessiva, attività fisica ed a ritmi di vita sregolati. Oltre a questi fattori se né collegano altri quali:
- Età
- Sesso
- Lavoro
Per quanto riguarda il genere femminile, nello specifico, l’insonnia può coincidere spesso con il periodo della gravidanza e della menopausa.
Possiamo dividere i sintomi dell’insonnia in 2 parti principali della giornata.
- Quelli notturni
- Quelli diurni
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Sintomi dell’insonnia notturna e diurna: riconoscere per dormire
Difficoltà ad addormentarsi, difficoltà nel riuscire ad avere un sonno in modo continuato (svegliarsi frequentemente) e svegliarsi troppo presto la mattina senza riuscire più ad addormentarsi sono i d’intimo che sicuramente ci fanno capire di avere un disturbo maggiormente indirizzato alle ore notturne.
Invece i sintomi dell’insonnia diurna possono verificarsi sotto forma di preoccupazioni del mancato sonno, stanchezza cronica durante l’arco della giornata, poca concentrazione con un peggiore rendimento sociale e lavorativo. Non mancano certo dolori fisici come mal di pancia, mal di testa, tensione e nervosismo.

Facciamo una precisazione però di quanto stiamo dicendo, al fine di riconoscere l’inosina quando presente per riuscire a dormire. Capire quindi bene la situazione che ti affligge.
Metti caso che una notte, occasionalmente, non riesci a dormire. Durante la giornata potresti inconsciamente riflettere su alcune cose.
“E se nemmeno stasera riuscissi a dormire?”
“Devo addormentarmi”
“Domani mi devo svegliare presto, non posso permettermi di non dormire”.
Dopo una notte insonne, dovuta a qualsiasi motivo legato a pensieri che ti potrebbero condizionare ( ad esempio stress, paure, problemi di salute, un trauma, ecc.) il tuo inconscio prende il sopravvento. Il risultato è che, in prossimità dell’ora in cui sei abituato ad andare a dormire, ti pone delle domande. Queste, di conseguenza, non ti fanno dormire neanche la notte successiva. E così via, si instaura un circolo vizioso che ti porta lontano dalle braccia di Morfeo.
I tre diversi tipi di insonnia che possono allontanare il “dolce dormire”
L’insonnia si può suddividere in 3 differenti tipologie ben distinte.
- Iniziale
- Intermittente
- Terminale
Insonnia iniziale
È il tipo di insonnia più comune, caratterizzata dalla “classica” difficoltà ad addormentarsi. Ha una durata minima (da pochi giorni a poche settimane) ed è legata a momenti di stress o cambiamenti di abitudini ed ambienti familiari con impatti importanti sul soggetto che li vive.
In questi casi, trovato il fattore scatenante, è possibile che svanisca anche l’insonnia stessa. Ma può anche accadere, però, che persista.
Il consiglio, per intervenire su questo tipo d’insonnia, è di non associare l’andare a letto con il non riuscire a dormire. Altrimenti prende il sopravvento l’ansia e la capacità di dormire svanisce del tutto.
Insonnia intermittente
È quando il problema di non riuscire a dormire si ripete continuamente. Cerchi di dormire ma ti svegli ripetutamente e, questo, ha effetti negativi per la tua salute dato che dormire bene è fondamentale per la vita di tutti i giorni.
Insonnia ricorrente
Si manifesta quando non hai problemi ad addormentarti, ma non riesce a dormire le ore necessarie per il giusto riposo svegliandoti sempre prima del dovuto. Questo provoca una stanchezza cronica per tutta la giornata ed in più uno stato d’ansia e di angoscia sempre presente lì accanto a te.

I fattori che sicuramente facilitano l’insonnia sono:
- Lavori notturni
- Ansia e stress
- Consumo eccessivo di caffeina e nicotina
- Fuso orario
I sintomi più comuni dell’insonnia invece sono:
- Difficoltà di concentrazione
- Irritabilità
- Stanchezza
- Disturbi psicologici
Inoltre l’insonnia si può distingue anche in base alla durata. Sì, esatto e può essere:
- Acuta – se dura meno di un mese
- Subacuta – se va dalle 4 e le 6 settimane
- Cronica – dopo 6 mesi di disturbo continuo e persistente.
Scaccia l’insonnia dal tuo letto ecco alcuni consigli pratici
Uno delle migliori cose da fare è regolarizzare il sonno partendo dalle tue abitudini, dormire le ore adatte per il tuo corpo e cercare di stabilizzare i tuoi orari.
Un altro consiglio è quello di evitare pasti pesanti a cena ed è importante andare a letto almeno circa due ore dopo aver mangiato. In modo tale che la digestione sia conclusa e non disturbi il tuo sonno una volta nel letto.
I pensieri negativi o praticare sport prima di dormire, possono inficiare sulle tue qualità del sonno fino ad arrivare al raggiungimento dell’insonnia o di difficoltà nell’addormentarti.
Un’altro accorgimento che sarebbe utile evitare è l’uso di dispositivi elettronici prima di dormire. Perché? A causa delle troppa stimolazione prodotta sul tuo cervello dalla luce blu degli schermi.
Se i consigli di cui abbiamo appena parlato non ti sono utili in alcun modo, molto probabilmente il problema è abbastanza importante. Perciò, sarebbe consigliato andare da uno specialista. Ma prima rivolgiti al tuo medico curante, per alcuni consigli su come muoverti nel migliore dei modi.
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